Uno degli scopi fondamentali della formazione Ccms è mettere in moto il destino sincronico.
La sincronicità è, come l’abbiamo già esplorato in post precedenti, l’accadimento nello stesso momento di due fattori senza nessi causali tra di loro, ma la cui associazione riveste un senso per chi la vive. Questa coincidenza desta un senso di stupore, una emozione intensa nel soggetto che intravede nella sincronicità una qualche conferma o risposta dell’universo che lo invita a intraprendere una direzione piuttosto che un’altra.
L’interpretazione della sincronicità è totalmente soggettiva e si basa sull’associazione che facciamo tra i due eventi e il senso che gli attribuiamo. Carl Gustav Jung aveva messo in evidenza quanto l’evento esterno sincronistico rispondesse a una sollecitazione interna, conscia o inconscia. Ci deve essere quindi un accordo tacito tra interno (la psiche e l’intenzione del soggetto) e l’evento (esterno).
Più esploriamo e conosciamo la nostra dimensione interiore, più diventiamo consapevoli di questo accordo “segreto” tra la dimensione interna e quella esterna, e più ci prestiamo attenzione. Nel corso del tempo ci accorgiamo che le sincronicità accadono con più frequenza.
La sincronicità può confermare una scelta, aprire un nuovo percorso che ci sarà benefico, o ci mostra che una strada ci è preclusa.
Questa apertura di coscienza ci permette di pilotare la nostra realtà come se avessimo un GPS interno a indicarci il percorso migliore per raggiungere una meta. Con una precauzione, però! Non dobbiamo vedere delle sincronicità ovunque, come fanno alcune persone che le confondono con delle semplici coincidenze.
Le caratteristiche della sincronicità sono l’effetto di sorpresa e di meraviglia che desta e il significato che noi le attribuiamo. Quando coscienza e materia lavorano in accordo, possiamo creare un destino sincronistico, dove a condurre la danza della nostra vita è l’intuizione, il Sé superiore, la Supercoscienza o che dir si voglia. A favore o a contrario, in qualsiasi forma si mostri, la sincronicità apre la porta alla nostra infinitezza.