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I sogni come pietre miliari

Durante un percorso terapeutico, di auto-consapevolezza o di crescita personale, accade spesso che una persona che non ricorda i suoi sogni, cominci a farlo in maniera regolare. Porta i suoi sogni agli incontri perché sente che contengono delle informazioni preziose che, al momento, non è in grado di decifrare. Le rappresentazioni metaforiche oniriche, la diversità e ricchezza delle loro manifestazioni non li rendono sempre facilmente decifrabili per chi usa molto l’emisfero sinistro analitico e logico. Inoltre, i sogni vanno letti su più livelli che non si escludono, in quanto presentano diversi punti di vista di una situazione che si sta vivendo. 

Questi movimenti interni della coscienza che si desta sono molto preziosi e,  come pietre miliari, indicano a quale punto si trova la persona, quale ostacolo la trattiene ancora, quale nuova probabilità le si apre davanti. È importante che il Facilitatore Ccms incoraggi i suoi clienti a scriverli e a interpretarli da sola, in maniera darafforzare questo intimo contatto con loro stessi. Più una persona porta attenzione ai suoi sogni, più li ricorderà. A questo punto, i sogni diventano una specie di cartografia utile al Facilitatore che riceve così conferme sul processo che vive il suo cliente e raccoglie altre informazioni utili per gli incontri.  Unendo la vita interiore notturna a quella diurna della veglia, si ricompone così il mosaico della propria vita.

Durante la formazione Ccms, gli studenti sono stati allenati a ricordare i loro sogni,  a considerarli come messaggi dall'anima. Molti che avevano difficoltà a ricordarli si sono meravigliati della ricchezza della loro vita onirica e hanno imparato a decifrarli da soli

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