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Storia di una guarigione

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
"Guarire è toccare con amore ciò che abbiamo precedentemente toccato con paura"(Stephen Levine)
 
Guarire non è di per sé un fine. È un processo, un percorso impegnativo. Per usare una metafora nota, non è arrivare in vetta alla montagna, bensì il percorso che mettiamo in atto per arrivarci. I percorsi sono tanti: si può contornare la montagna, arrampicarsi su linee verticali, usare sentieri da muli, percorrere strade già tracciate a due corsie, usare lo ski-lift , oppure un elicottero per chi soffre di impazienza. La bellezza del traguardo si rivela nel percorso stesso. Una volta che ci incamminiamo, ci accorgiamo che giungere alla vetta non diventa più così importante quanto la profonda trasformazione che il percorso attiva nel nostro essere. La vetta servirà soltanto a racchiudere in uno sguardo un ampio paesaggio di noi stessi, che non immaginavamo.
 
La guarigione, che si palesi sul piano fisico o spirituale, è semplicemente la scoperta di un altro sé, ovvero della nostra natura più elevata e pura. Non parliamo della dimensione dell’anima, abbozzata in maniera ambigua dalle religioni istituzionalizzate che se ne vogliono appropriare. Non si tratta della psiche individuata e analizzata dalla psicologia. Si tratta della nostra essenza profonda e libera, senza etichetta di alcun tipo, senza una forma definita.
 
È il ritorno alla nostra versione originale, dopo un lungo spoglio di sovrastrutture, condizionamenti e credenze. È l’accettazione totale di tutto ciò che siamo stati e siamo, il “Io sono quello”, il Tat tvam asi del Vedanta, il punto di unione di tutte le cose in cui giudizio, paragone, valutazione scompaiono.
 
Una volta giunti in cima, colmi di una nuova energia, guarderemo al percorso e alle sue scoperte come al periodo più straordinario della nostra vita. Ad un processo che ci ha permesso di nascere una seconda volta. All’opportunità di una vita più consapevole e rispettosa di noi stessi. Ci accorgiamo allora che la vetta non è più un punto d’arrivo bensì di partenza, dove tutte le parti del nostro essere convergono in una nuova armonia verso la semplicità dell’amore. La guarigione intesa come riconciliazione con se stessi è al centro della formazione Ccms.