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La storia dei tre lama che ridono

Questi tre monaci non facevano altro che ridere:
entravano in un villaggio, si mettevano in mezzo alla piazza, e iniziavano a ridere.
Piano piano altre persone venivano contagiate da quella risata, finché si formava una piccola folla, e il semplice guardare quelle persone fece scoppiare a ridere tutti i presenti. Alla fine tutti gli abitanti venivano coinvolti dalla risata collettiva.
A quel punto i tre monaci si spostavano in un altro villaggio.
La risata era la loro unica predica, il solo messaggio.
Non insegnavano nulla, nel senso letterale del termine: si limitavano a creare quella situazione.
Erano amati e rispettati in tutta la Cina: nessuno aveva mai fatto sermoni simili.
Essi comunicavano che la vita dovrebbe essere solo e unicamente una risata.
E non ridevano di qualcosa in particolare: si limitavano a ridere, come se avessero scoperto lo “scherzo cosmico”.
Con il tempo invecchiarono e uno di loro morì.
Prima di morire aveva detto ai suoi amici: “Ho riso tanto nella mia vita, che nessuna impurità si è accumulata vicino a me.
Non ho raccolto polvere: la risata è sempre giovane e fresca.
Per cui, non mi lavate e non cambiatemi le vesti”.
Per rispetto, dunque, non gli cambiarono l’abito. E quando il corpo fu posto sulla pira, all’improvviso si accorsero che nei vestiti aveva nascosto dei fuochi artificiali.
Pim, pum, pam! L’intero villaggio si mise a ridere, e i due monaci rimasti dissero: “Furfante! Ti sei fatto l’ultima risata!”
Nella Formazione Ccms, ridere è fondamentale, funge da collante tra le persone del gruppo, permette di sdrammatizzare le situazioni con cui ci identifichiamo e potenzia la gioia di vivere.