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I misteri dell'effetto Placebo o Nocebo

 

 

"La guarigione è una cosa di cui i medici non hanno nessuna colpa." Pierre Véron

In passato, la quasi totalità dei successi terapeutici era dovuta non solo ai trattamenti prescritti da stregoni, guaritori, sciamani, sacerdoti o a quelli prescritti da medici, ma anche all'effetto placebo.  Che fossero rituali, rimedi, atti simbolici, pellegrinaggi, sacrifici, tutte le cure erano credute reali ed efficaci,  sia da parte del terapeuta che da parte dei suoi pazienti.  Ma cos'è in realtà questo placebo? Dal latino,voce futura del verbo piacere: io piacerò,  Placebo diventò il termine comunemente utilizzato in medicna per indicare una sostanza priva di effetti farmacologici, e oggi è la sostanza comunemente utilizzata nei test clinici come confronto col farmaco oggetto di valutazione. Ma questa è una visione riduttiva e materialista del fenomeno.

Come lo rilevò già Ippocrate, l'effetto placebo in realtà non riguarda più il rimedio o la sostanza di per sé ma il potere di suggestione del medico e la convinzione del paziente che assume quel farmaco o che effettua un pellegrinaggio o un sacrificio per propiziarsi la guarigione:  «Un paziente mortalmente malato può guarire, purché convinto della bravura del suo medico». Platone nella Repubblica sottolinea che l'effetto possa derivare anche da una menzogna del medico. Quindi l'effetto placebo o nocebo riguarda il potere di suggestione che deriva da una potente associazione di significato che una persona fa con un oggetto, un rimedio, un rituale. Pensiamo anche ai porta fortuna che ci portiamo ad una sessione di esami o prima di un colloquio importante.  Dall'antichità fino a oggi, l'effetto placebo è stato lo strumento più potente e versatile che l'uomo abbia sviluppato per alleviare le sofferenze e per guarire.

Questo spiega anche perché una persona possa guarire da tutta una serie di malattie anche assumendo acqua fresca o pillole di zucchero. A patto che queste sostanze inattive, cioè prive di azione farmacologia, vengano presentate al paziente come medicinali efficaci da persone autorevoli. Molti medici sanno quanto le convinzioni mentali e le emozioni dei loro pazienti giochino un ruolo importante nel processo di recupero della salute. Assioma confermato da numerosi studi che hanno dimostrato che chi ha fiducia nel proprio medico e crede nelle cure che sta facendo ha maggiori probabilità di migliorare lo stato di salute rispetto a chi affronta la malattia nella sfiducia, con timore o criticismo. Anche quando si assume una sostanza, creduta un farmaco, l'aspettativa di miglioramento del paziente e del medico crea il miglioramento stesso.

Ovviamente vale anche il contrario: un contesto psicosociale negativo, cioè che induce aspettative negative, ha effetti negativi, il cosiddetto effetto Nocebo (nuocerò). Anche in questo caso,  ciò dipende dall’atteggiamento e delle parole stesse del medico o del terapeuta.

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