Ogni scoperta contiene un elemento irrazionale, o un'intuizione creativa” (Karl Popper)
Ogni giorno sentiamo un gran parlare della creatività, alla radio, alla televisione; perfino in edicola troviamo fascicoli sulla creatività in cucina, nel giardinaggio, ecc. Tale termine, di solito, fa venire in mente una qualità misteriosa, rara, prerogativa di persone particolarmente intelligenti e di artisti.
Ma cos’è la creatività? Un giorno, Michelangelo fu chiamato alle cave di Carrara perché si era appena trovato un blocco di marmo eccezionale per la sua grandezza, compattezza e grana. Davanti alla massa di pietra squadrata, Michelangelo immaginò il suo Davide sprigionarsi letteralmente dal marmo. La creatività è la nostra capacità di vedere le infinite possibilità di una situazione che ancora non esistono, che non si sono manifestate. È vedere il Davide già pronto nella massa informe della materia.
Più che una dote del carattere, la creatività rappresenta, quindi, una nel modo di rapportarsi alla realtà, di concepire e vivere la vita.
È anche una particolare abilità, inerente ogni individuo, che gli permette di “produrre qualcosa di nuovo”. Creatività quindi suppone una idea, una visione e la sua conseguente realizzazione. La creatività si sposa con l’innovazione, l’intuizione e l’immaginazione.
È una percezione sintetica della realtà attorno a noi, degli oggetti, delle persone, dei simboli e delle sensazioni che proviamo al riguardo. Spesso sarà un diverso accostamento di elementi già noti ad apparirci nuovo, e talvolta sono i vincoli dell’ambiente a rendere la creatività possibile. È la combinazione tra vincoli e imprevedibilità, tra familiarità e sorpresa che fa balenare il lampo creativo. Per questo motivo, la creatività riveste un ruolo centrale nella ricerca di soluzioni originali ed innovative. Questo si può applicare tanto nell’analisi e relativa ottimizzazione di situazioni e processi complessi quanto nell’ originare qualcosa di nuovo in assoluto o ricombinare e riorganizzare elementi appartenenti ad ambiti differenti e che, fino a quel momento, erano stati pensati come “separati”. Più che una dote del carattere, la creatività rappresenta, quindi, un “habitus” mentale, che attraverso un’opportuna formazione, può essere appreso ed incrementato da ogni individuo, gruppo e organizzazione. La creatività fa parte di molti strumenti utilizzati nel metodo Ccms