Siamo già esperti del cambiamento e del morire. Non lo siamo altrettanto del vivere e questo è il punto su cui inciampiamo tutti.
Nel corso di una vita, moriamo tante volte. Basta pensare a tutti i passaggi e cambiamenti importanti della vita. Il bambino si trasforma in adolescente, l’adolescente in adulto. Ci si sposa, si hanno dei figli, si cambia paese, città, casa, partner, si invecchia, e un bel giorno dovremo prendere seriamente in considerazione il nostro passaggio ad altri piani di esistenza.
Tutti questi passaggi che segnano la nostra crescita ed evoluzione possono compiersi perché qualcosa muore e si trasforma. Sono tante le piccole morti che marcano, come pietre miliari, il nostro percorso verso più saggezza e più amore.
Non ci può essere il nuovo se qualcosa di vecchio occupa spazio nella nostra vita. Questo si applica a tutti gli aspetti della vita: le relazioni, gli oggetti, i pensieri. I problemi nascono laddove c’è attaccamento a vecchie forme di pensare, di amare, di avere, di essere. La nostra reazione al cambiamento è generalmente soggettiva e si differenzia da un individuo all’altro.
Un cambiamento quale un trasferimento in un’altra città, ad esempio, potrà essere vissuto positivamente da qualcuno e interpretato come una opportunità di espansione e di crescita.
Nel percorso Ccms, il cambiamento interno produce cambiamenti esterni in maniera graduale